Il fulmine è una scarica elettrica di notevoli dimensioni che si genera nell'atmosfera e che si innesca fra 2 corpi con elevata differenza di potenziale elettrico. i più frequenti sono quelli all'interno di una nuvola, tra nuvola e suolo o tra due nuvole.
E' superato da tempo il dubbio che la valutazione del rischio di fulminazione da scariche atmosferiche, effettuata con la versione precedente della norma, deve essere rivalutato
come sancito dal d.lgs. 81/08 e s.m.i. (artt. 17, 29 e 84), in quanto dal 01.03.2013 è vigente la nuova versione della norma CEI EN 62305-2.
Nella fattispecie, il datore di lavoro (che si individua nella figura dell' amministratore unico, del legale rappresentante, ecc...a seconda delle varie forme di società) dovrà ottemperare nuovamente alla valutazione, in conformità alla norma suddetta, individuando e realizzando le misure di protezione finalizzate a ridurre il rischio a valori ritenuti tollerabili dalla norma stessa ed in ogni caso al di sotto di quelli prefissati.
L'analisi del rischio definita nella CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2) garantisce un progetto di protezione contro i fulmini comprensibile per tutte le parti coinvolte (e cioè il committente e/o datore di lavoro ed il valutatore) che sia ottimale sia dal punto di vista tecnico ed economico.
La norma CEI EN 62305-2 è applicabile alla valutazione del rischio dovuto a fulmini a terra e fornisce la procedura per la determinazione di detto rischio. Il parametro valutativo è che, stabilito un limite superiore per il rischio tollerabile, la procedura consente la scelta di appropriate misure di protezione da adottare per ridurre il rischio al limite tollerabile o a valori inferiori.
La seconda edizione della norma prevede le seguenti sostanziali modifiche:
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è esclusa dallo scopo la valutazione del rischio relativa ai servizi connessi alla struttura;
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sono considerati i danni agli essere viventi causati da elettrocuzione all'interno della struttura;
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è ridotto da 10-3 a 10-4 il rischio tollerabile per la perdita di patrimonio culturale insostituibile;
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è considerato il danno alle strutture circostanti o all'ambiente.
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sono riportate tabelle per la stima dell'ammontare relativo della perdita in tutti i casi;
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estensione dei livelli della tensione di tenuta degli apparati fino a 1 kV.
Inoltre sono previsti i parametri seguenti per la valutazione di:
• area di raccolta relativa ai fulmini al suolo in prossimità di una struttura;
• area di raccolta relativa ai fulmini al suolo in prossimità di una linea;
• probabilità che un fulmine possa provocare danno,
• coefficienti relativi alla perdita anche nelle strutture con rischio di esplosione,
• rischio relativo ad una zona della struttura;
• stima della perdita.
Indicando con N = al numero degli eventi pericoloso, con P = alla probabilità di danno ed L = alla perdita in seguito al danno, alla valutazione del rischio da fulminazione si perviene applicando la seguente relazione:
R = N x P x L
Con il confronto del Rischio ottenuto con quello accettabile definito dalla normativa e che chiameremo ad esempio Ra, si determina il requisito ed il dimensionamento delle misure di protezione contro i fulmini.
L'impianto di protezione contro i fulmini LPS ha il compito di proteggere edifici dalle fulminazioni dirette e, di conseguenza, da possibili incendi e comunque dalle conseguenze della corrente di fulmine.