con decorrenza dal 30 giugno 2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito. Sono in ogni caso fatte salve le disposizioni del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231". In seguito scaturì un ampio dibattito per i professionisti " obbligati" a dotarsi di POS, ma solo nel caso in cui il cliente voglia pagare con una carta di debito, il professionista appunto, sia tenuto ad accettare tale forma di pagamento. In altre parole, salvi i limiti vigenti nell’ordinamento (perché previsti da altre fonti; si pensi ad esempio al divieto di pagamento in contanti oltre la soglia di mille euro, previsto dalla normativa antiriciclaggio, espressamente richiamata dalla disposizione in commento; cfr. art. 49, d. lgsl. 231/2007), la volontà della parti del contratto d’opera professionale (cliente ed avvocato-professionista) resta ancora il riferimento principale per la individuazione delle forme di pagamento. Ad esempio, i clienti che sono soliti effettuare i pagamenti tramite assegno o bonifico bancario potranno continuare a farlo. Al via proprio in questi giorni, la proposta di effettuare pagamenti con il POS senza commissioni per tutte le attività, comprese quelle ambulanti. Proprio come in altri paesi d'Europa, si utilizzerà la carta di credito od il bancomat, anche per pagare 1 caffè. Pertanto saranno le Banche ad accollarsi ogni onere e quant'altro per la diffusione dell'apparecchio che sarà legato ai conti correnti delle varie attività imprenditoriali, commerciali, professionali o artigianali.
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Giovedì, 21 Gennaio 2016 11:57
Pagamenti tramite POS senza Commissioni: La Proposta di Legge già in vigore in altri paesi d'Europa
Scritto da RedazioneTutti i pagamenti con il POS ? Qualche tempo fa si era citato l'art. 15 comma 4 del cd. “decreto sviluppo bis”( D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, come modificato dall’ultimo decreto cd. “mille proroghe”, cfr. art. 9, comma 15-bis, D.L. 30 dicembre 2013, n. 150, convertito, con modificazioni, dalla L. 27 febbraio 2014, n. 15.), che prevede
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