Nella fattispecie si possono detrarre una parte delle spese sostenute dalle imposte sui redditi. I Vantaggi sono notevoli e sempre più crescenti in percentuale nel corso degli anni, rispetto alle prime norme in materia di lavori edili. Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 spetta una detrazione del 50%, stimata su un importo massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata in misura del 70 o 80% . Ciò è previsto nel caso in cui dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali fino all' 80 o 85%.
Sono ammessi all'agevolazione sia i contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e sia i soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle Società (Ires). Inoltre, già dal 2017 gli interventi che riducono il rischio sismico possono essere realizzati su tutti gli immobili:
- di tipo abitativo;
- quelli utilizzati per quelli delle attività produttive.
Tali immobili suddetti sono individuati nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 e cioè nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) sia nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3).
Interessante novità per l'acquisto di un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a rischio sismico 1: "Si possono detrarre dalle imposte una somma di denaro cospicua del prezzo di acquisto fino al 75 % o 85%, ed in ogni caso fino a un massimo di 96.000 euro".
